Vorrei quindi lo posto - checklist essenziale per esprimersi con libertà online

di Bruno Mastroianni

Verba volant scripta manent. La famosa locuzione latina non solo è quantomai attuale ma andrebbe potenziata in base allo scenario digitale: scripta volant et manent dovunque sui social, senza che tu possa averne il controllo una volta che hai postato.

Dopo intensi giorni di discussioni sui casi di cronaca di video virali di situazioni intime o violente, di foto rubate e diffuse, e in piena discussione della legge sul cyberbullismo, viene voglia di non farsi prendere dal "logorio della vita social moderna" e, con uno sforzo zen, andare all'essenziale del tema.

Il terrorismo offline e online infatti, alimentato da casi limite, non aiuta le nostre vite social ordinarie e banali. Invece è proprio lì, sulle nostre timeline qualunque, che si può fare la differenza.

L'ecologia del Web infatti non sarà curata temendo casi estremi in cui non ci troveremo spesso, ma a partire da ciò che postiamo e condividiamo tutti i giorni e di cui si riempiono i News Feed dei nostri amici e conoscenti.

A partire da questo volevo proporre una checklist da controllare prima di pubblicare qualsiasi cosa per aiutare a essere veramente consapevoli di ciò che si posta. Come spesso accade online mi sono ritrovato la cosa già bella e pronta elaborata da chi è ben più preparato di me. Così ve la offro.

Questa lista è stata elaborata da Vera Gheno, Twitter Manager della Accademia della Crusca e docente all'Università di Firenze, mi pare che in essa ci sia veramente l'essenziale. Grazie a Vera e buona lettura:
Piccolo promemoria di ecologia sociale off- e online.
- Perché voglio condividere quel dato contenuto? Quale soddisfazione/vantaggio ne traggo?
- Quello che sto per condividere è vero? Ho verificato la sua veridicità? Posso fornire delle fonti primarie attendibili per suffragare la mia tesi?
- Nell'eventualità in cui mi accorgessi di avere contribuito a condividere una bufala, o di aver fatto un'affermazione dimostratasi palesemente falsa, sono in grado di scusarmi, o di ammettere di avere sbagliato?
- Qual è la conseguenza delle mie azioni o delle mie affermazioni sugli altri?
- Se fossi dall'altra parte, cioè fossi oggetto dell'informazione, sarei contenta dell'attenzione tributatami?
- Quello che per me è divertente lo è davvero per tutti? O sto per offendere qualcuno/una categoria?
- Anche se "l'hanno fatto tutti", mi giustifica nel farlo anche io?
- Ho piena coscienza di essere unica responsabile delle affermazioni che faccio? Sono pronta a difenderle?
- Sono fraintendibile o sono stata sufficientemente precisa e icastica nell'esprimere le mie opinioni?
- Se sto replicando a qualcun altro, ho letto o ascoltato con attenzione il mio interlocutore e mi sono sincerata di avere compreso bene quanto affermato da lui/lei?
- Ho dato un'occhiata a quanti prima di me abbiano fatto la stessa battuta o abbiano fornito la stessa informazione nello stesso modo?
A questa lista, che trovo piuttosto completa, vorrei aggiungere solo tre elementi (una presa di coscienza e due conseguenze) che per i comunicatori professionisti sono un classico e che al giorno d'oggi devono diventare pane quotidiano per chiunque pubblica qualcosa online:

1. Tutto ciò che carico online è on the records e pubblico, rappresenta la mia posizione ufficiale ed è liberamente utilizzabile da chiunque per descrivere chi sono e come la penso, senza preavviso, senza il mio permesso né possibilità di revisione previa.

2. Occorre rileggere sempre quello che ho scritto mettendomi nei panni di chi è diverso da me e la pensa in modo completamente diverso da me, capirà cosa intendo?

3. Se voglio andare sul sicuro devo assicurarmi che il contenuto che sto offrendo migliori effettivamente la vita degli altri (che sia una battuta o un ragionamento complesso) e tenermi alla larga dal cercare reazioni solo per avere visibilità o farmi notare. Di solito è da qui che vengono tutti i guai online. Come offline del resto.

P.S.

Dal 6 ottobre sarà disponibile il libro di Vera Gheno, Guida pratica all'italiano scritto (senza diventare grammarnazi). Ne consiglio vivamente la lettura.